Atene – Birra, Anafiotika, Museo Benaki e ritorno alle Muse
Birra e Anafiotika


“Ci vuole proprio una birra fresca, qui al Dioscuri [Διόσκουρι]. I tavolini affacciano sul verde degli scavi archeologici dell’Eleusinon, sotto l’Acropoli, mi sembra di vedere la roccia della collina dell’Areopago, sede del tramonto ufficiale che riempie d’oro i Propilei.
Ci sono arrivato per caso, camminando senza meta nei vicoli di Plaka, ma quella alta, senza negozi di souvenir e con poca gente.
Ho iniziato dal lato est, dove la rocca dell’Acropoli finisce e mi sono inoltrato dentro. Ad un certo punto ho sentito un signore che suonava e sono salito verso di lui. Sono entrato senza saperlo nella vera Atene, il piccolo nucleo di Anafiotika, dove le case si arrampicano sulle rocce, come per raggiungere gli Dei sull’Acropoli. I passaggi sono stretti e a volte impegnati anche da vasi con le piante. Il tutto è molto villaggio cicladico, ci sono anche i bordi dei passaggi e dei gradini dipinti a calce. Sicuramente è il nucleo originario della città, quello che si vede nei dipinti che ho visto stamattina al Benaki Museum, del periodo del Grand Tour, fra 1700 e 1800.”
Daniele, Diario di viaggio del 1/09/22
— In realtà è stato costruito a partire dagli anni ’30 dell’800, da operai di Anafi, isola delle Cicladi, vicino a Mykonos. Il re Ottone aveva chiamato molti operai per realizzare il palazzo reale, e loro si sono costruiti una piccola Hora cicladica per vivere proprio sotto l’Acropoli, quindi solo le vedute dalla metà dell’800 possono ritrarre il quartiere —

Museo Benaki

“Il museo è veramente una scoperta. Una villa neoclassica che da casa di abitazione è diventata una esposizione sistematica della enorme collezione di Antonis Benakis.
Sembra impossibile raccogliere così tanto materiale, di ogni epoca.
Dalle punte di freccia del 40000 a.C., a tutto lo sviluppo dell’arte “greca”, che poi vuol dire cicladica, minoica, micenea, classica, ellenistica, per tagliare con l’accetta i periodi. Poi arrivano i Romani, per molti secoli. Con la separazione dell’Impero d’Oriente nasce il periodo bizantino, fra mosaici e icone sacre. E così via, fino alla serie di vestiti tradizionali di molte isole e le incredibili ricostruzioni delle stanze di case tradizionali della Macedonia e non solo.

Si conclude con le vedute dei pittori, sia greci che stranieri, che racchiudono il mondo classico nel paesaggio.

E allora torniamo al mio caffè Dioscuri. La birra è finita e sta arrivando troppa gente per i miei gusti.
Comunque è un posto giusto, dove si fermano i gruppi di amici a fare due chiacchiere, dove cerco di carpire qualche parola, per abituare l’orecchio all’idioma greco, arrugginito dal mio poco studio.”
Daniele, Diario di viaggio del 1/09/22
La città e le Muse
È iniziato qui ad Atene il mio nuovo viaggio greco.
Qualche giorno in città per ambientarmi di nuovo e salutare Maria, la mia insegnante di Greco moderno, conosciuta solo on line fino ad ora. Il giorno dopo la visita al Benaki ci siamo incontrati e abbiamo fatto una piacevole passeggiata a Thisio e preso una specie di bomba calorica al locale più bizzarro di Monastiraki: Little Kook, che occupa un incrocio di strade e decora da anni a tema sia il locale che le strade, ma anche i camerieri sono vestiti secondo il tema di quel momento. All’inizio del viaggio eravamo nel paese delle meraviglie di Alice, quando sono tornato dopo un mese erano passati ad Halloween!

In questi 5 giorni ho fatto qualche giro in città, ma con moderazione: anche se è la fine di agosto il caldo è insopportabile. Molto meglio la mia prima visita qui con Annamaria, a fine gennaio!
Mi sono goduto qualche parco e fatto un giro in quartieri che non conoscevo. Come sempre quando si va a caso nelle strade secondarie si scoprono piccole cose che non avresti mai trovato!
Ho incontrato anche Melina Mercuri e tre Maggiolini piantati davanti ad una bella palazzina, prima di arrivare per caso in una via dal nome conosciuto, con dietro l’accesso alla collina delle Muse.
Non ho potuto rinunciare a salire sulla collina: sudando non poco ho riassaporato [vedi https://www.backtogreece.it/atene-camminare-sullarchitettura/] la spettacolare vista dell’Acropoli e scendendo dall’altra parte ho osservato di nuovo la luce scaldare le pietre dorate dei Propilei e la vista infinita sulla città dall’Areopago.
Tornando verso casa ho incontrato anche Jim verso Psyrri.
Il giorno dopo ho esplorato il quartiere di Kipseli, con un pranzo veramente ottimo nella via Fokionos Negri, un bel parco lineare pedonale pieno di locali per mangiare e bere qualcosa.
Ci voleva proprio prima di imbarcarmi sulla nave e allontanarmi dalla terraferma!