Atene: camminare sull’architettura

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Atene: camminare sull’architettura

Pikionis e le passeggiate dell’Acropoli di Atene

La salita all’Acropoli di Atene

Una cosa da non perdere mentre si gironzola per il centro di Atene è guardare un po’ per terra. È bello andare a zonzo intorno all’Acropoli, cercando i punti di vista più belli sul fulcro dell’arte classica.

Ma già arrivare all’ingresso del sito archeologico significa camminare su un capolavoro di architettura: in tutta la salita a zig zag in mezzo agli ulivi e le aiuole verdi devi fare attenzione a dove metti i piedi, potresti scoprire dettagli di pietra affiancati a mattoni o piccoli simboli scavati nel marmo liscio o martellato, grandi lastre affiancate a listelli grandi come una matita, pietre di colori diversi che disegnano figure proprio lì dove stai per mettere il piede nel prossimo passo.

L’architetto Dimitris Pikionis, nato alla fine dell’800 e attivo in Grecia dagli anni ’20 al 1968, quando morì ad Atene, ha realizzato qualcosa che probabilmente pochi visitatori dell’Acropoli o delle colline intorno notano.

Due opere che ha avuto la fortuna di realizzare negli anni ’50 del ‘900 sono proprio sotto i tuoi piedi: il percorso che porta all’ingresso dell’Acropoli e il percorso che sale al colle delle Muse, dove c’è il monumento a Filopappo, da dove si godono viste fantastiche della città e dell’Acropoli di fronte.

Salire per l’Acropoli è stata già in sé un’emozione. Almeno per me che sono cresciuto studiando la storia dell’architettura e fantasticando prima o poi di vedere dal vero quei capolavori di pietra.

Ma essere attenti ad ogni passo rende la salita ancora più emozionante. Il passo del viandante che scopre ad ogni svolta uno scorcio visivo e un albero di ulivo che accompagna il cammino.

Pensa che il progetto di pavimentazione e allestimento del percorso, con le soste e il verde ai lati è andato avanti per anni e quando finalmente è stato aperto il cantiere l’architetto ha seguito personalmente tutta la posa in opera, trovando le soluzioni migliori nel momento in cui si verificava un problema.

Quando siamo arrivati alla biglietteria dell’Acropoli per entrare abbiamo incrociato alcune guide in cerca di clienti a cui raccontare la storia del luogo di origine della nostra arte. Avendo visto il nostro interesse per le pietre che si calpestano abbiamo chiacchierato un po’ e questa donna ci ha raccontato piccoli segreti del luogo, tipo un “graffito” sulla pietra nei pressi della biglietteria, che in passato era il luogo di incontro dei clienti con le prostitute, memoria di “tradizioni” da dimenticare. 

Il punto di “incontro”

“Questo sentiero solitario è incommensurabilmente superiore a qualsiasi viale di una metropoli: perché in ogni sua piega, in ogni curva, in ogni impercettibile cambiamento di prospettiva che si presenta, ci insegna la divina consistenza del particolare, vincolato dall’armonia del Tutto” 

A. Ferlenga, “Pikionis 1887-1968”, ed. Electa, Milano 1999, p. 329

La collina delle Muse

L’Acropoli dalla collina delle Muse

Il percorso che sale sulla collina delle Muse è forse ancora più emozionante.

Costruito in base ai migliori punti di vista della rocca dell’Acropoli, includendo la chiesa di Agios Dimitrios Loubardiaris nel percorso, alla quale sono stati affiancati piccoli padiglioni nuovi.

Uno dei nuovi padiglioni vicino alla chiesa

Qui ci sono alcune foto del cantiere vicino alla chiesa (purtroppo non incorporabili)

I dettagli con cui è curata la pavimentazione sono quasi maniacali, ma emozionanti. Immagino ci siano significati dietro ognuno di questi simboli.

Continuando a salire vedi gradini e panchine progettate con attenzione, fino al belvedere che inquadra al suo meglio la collina di fronte.

L’Acropoli

Dall’alto della collina delle Muse c’è una vista spettacolare delle varie parti della città di Atene, con lo sguardo fino al Pireo e al mare lontano.

Siamo rimasti lì per un po’, facendo scorrere il cielo davanti ai nostri occhi.

L’unità della visione con il luogo, gli inserti delle pietre e del cemento vicino agli ulivi secolari e le rocce, come parole ricercate in un discorso comune, la coincidenza della storia con i luoghi e la vita del presente, tutto questo era la sua concezione dell’arte, trasferita magistralmente per terra e non solo, nelle sue opere.

“Non esiste nulla di isolato, ma tutto è parte di una universale Armonia. Tutte le cose si compenetrano l’una nell’altra e l’un l’altra patiscono, e l’un l’altra si trasformano. E non è possibile comprenderne una, se non tra le altre.” 

Dimitris Pikionis, Topografia estetica

L’archivio Pikionis

(purtroppo non è possibile incorporare le immagini direttamente)

Qui si può vedere il catalogo delle opere esposte al Benaki Museum che ha acquisito l’archivio dell’architetto.

Nella prossima visita ad Atene sarà d’obbligo andarci, anche per altri archivi presenti nella collezione del museo.

È bellissimo cercare i disegni dei percorsi dell’Acropoli, sia quelli a schizzo in cui si percepisce l’idea in costruzione, sia le prospettive disegnate con una cura da cesellatore, come sono le opere costruite!

Qualche bel disegno, sempre solo link, scusa!


Per me Pikionis è stato una scoperta notevole e spero ti incuriosirà camminare sopra un capolavoro dell’architettura moderna, al cospetto degli dei dell’Acropoli!

Fai attenzione a dove metti i piedi!

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