Koufonissi – Piccole Cicladi – L’isola delle spiagge

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Koufonissi – Piccole Cicladi – L’isola delle spiagge

Quando non c’è nulla da fare

A volte bisogna mollare proprio tutto!

Hai bisogno di sganciare, e basta!

Era stato un po’ così quando sono andato a Koufonissi.

Avevo salutato Annamaria, volata da Mykonos per tornare a casa, visto che doveva iniziare a lavorare. Ero un po’ triste e dovevo cambiare qualcosa.

Il giorno dopo sono andato a Naxos, fermandomi solo per una notte.

Il mio progetto era molto più piccolo della grande Naxos!

Piccole Cicladi

Da lì passano le navi che portano alle “Piccole Cicladi”, una manciata di piccole isole dietro a Naxos, che vanno da Iraklia, a Schinoussa, a Koufonissi fino alla più remota in alto, Donoussa, a metà delle rotte per Amorgos. In mezzo c’è Keros, la più grande, oggi disabitata, ma con una grande importanza storica, vedi il mio post a riguardo.

Di Koufonissi la guida non diceva molto; quando devi descrivere tutte le isole greche ovviamente uno scricciolo come questa lo tralasci un po’. Mi fido del mio istinto e della mia predilezione per le isole piccole.

Il viaggio da Naxos a Koufonissi

Arrivato al porto come sempre arrivano gli abitanti ad offrire le stanze, e mi sistemo in una stanza in paese ad un prezzo onesto. Da casa vedo il mare (a parte la casa di fronte).

Da casa: la luna nascente.

Arrivo nel pomeriggio e faccio una piccola passeggiata, che mi comincia a svelare qualcosa dell’isola.

Nei giorni successivi mi godo sole e mare, esplorando una dopo l’altra il paradiso delle spiagge di Koufonissi!

Si può girare a piedi tutta l’isola in un giorno, come ho fatto una volta, tralasciando (solo per un attimo…) le spiagge.

Verso la fine dell’isola: si intravede la baia di Pori

Non ho fatto molto altro, perché non c’è nulla da fare.

Mi ricorda sempre le frasi raccontate da mio padre nel dialetto del suo paese del sud d’Italia, nella Basilicata rimasta da sempre Magna Grecia:

Uno era seduto su una sedia,
senza fare nulla
e l’altro gli chiede:
“mè cumbè, ch’ fèji?” (cosa fai?)
“stèue” (sto)!

Niente di meglio di una filosofia zen da Magna Grecia! 

La migliore forma di meditazione mediterranea sempre presente nei viaggi in Grecia! È quella che ti fa allargare la mente, svuotarla e sentire il momento presente nel modo più intenso possibile. Non c’è niente di meglio!

Le parole scritte sul mio taccuino e le immagini erano specchio della “meditazione”!

IL SOLE CALA
E ALLUNGA LE OMBRE
SULLA SABBIA
AMMORBIDITA DAL VENTO
Il mare è bellissimo, adesso.
I suoi movimenti sono lenti, 
da onde lunghe quasi impercettibili, 
e la superficie è completamente increspata 
dal vento che persiste, leggero, adesso.


Ano Koufonissi 12/09/2011

Goditi le “piscine di Koufonissi”, come avevo soprannominato le sue spiagge nel mio diario di quei giorni.

Le “piscine” di Koufonissi

Ammos beach

Iniziamo con la spiaggia del paese, Ammos, niente male, con qualche barca di pescatori in mare, e le panchine per sedersi.

Ma vado avanti, non mi fermo mai alla prima!

Camminando lungo la strada si passano molte piccole spiagge, senza nome, ma sempre valide, anche se per me sono troppo “lungo la strada”!

Poi si comincia a ragionare. La spiaggia di Finikas, con taverna incorporata per chi vuole mangiare qualcosa!

Finikas beach
Finikas beach – sulla sinistra la taverna
Finikas beach

Ma per me è ancora troppo vicina al paese e se c’è la taverna sicuramente c’è più gente :-).

Esploro ancora più avanti, fra una caletta e una roccia che svela un mare “piscina” appunto!

Poi si arriva a Italida, non so perché si chiama così, ma comunque è stata la mia spiaggia per vari giorni! E capisci anche perché. Comincia ad essere più lontana dal paese e le persone sono sempre di meno. E poi è la vera piscina!

Italida beach
Italida beach
Dopo Italida beach

Da lì il sentiero segue un tratto di costa roccioso, dal quale ti godi i colori e le bizzarrie delle rocce, e superando un piccolo promontorio si arriva verso l’ultima spiaggia, una intera baia rotonda, Pori. Qui c’è veramente spazio per tutti, la sabbia è morbidissima e intorno non c’è nulla, tranne una taverna alla fine della baia. L’unico problema, che almeno nei giorni in cui ero lì non me l’ha fatta utilizzare, è il vento. Quando c’è vento da nord, come quasi sempre c’è (il salvavita Meltemi) è quasi impossibile stare stesi; la sabbia vola e ti riempi ovunque! Se ti capita un giorno calmo è un vero paradiso. A Pori si può arrivare anche dalla quasi unica strada che attraversa l’isola nell’interno.

Devil’s eye
Pori bay

Dopo Pori c’è la zona dell’isola con falesia più alte, con alcune grotte e ci si può tuffare dall’alto.

Io nella settimana che ho passato lì sono rimasto nella zona “meditativa” dell’isola, senza fare nulla. Solo una passeggiata nell’interno per concludere che non c’è nulla nell’interno! Poi ovviamente la serata alla taverna o al pita gyro per mangiare o al kafenio per un ouzo extra!

Era il mio programma del momento: ricaricare le batterie come Wall-e e godermi le piscine di Koufonissi!


P.S.

In realtà Koufonissia (plurale) è un arcipelago, dove l’isola abitata è Pano Koufonissi (πάνω = sopra, abbreviato -ano) e quella non abitata è Kato Koufonissi (κάτω = sotto). Di Kato Koufonissi non ho parlato perché non ci sono stato, ma basta prendere una barca dal porto e seguire i day trip che fanno praticamente tutti (l’isola non è abitata stabilmente). Sembra sia un posto paradisiaco, magari più dell’isola principale!

Al prossimo racconto!

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