Roma Lefkada on the road #1

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Roma Lefkada on the road #1

Dalla Magna alla Grecia

L’approdo al molo di Corfù

Ogni volta sembra sempre la prima. Non posso fare a meno di andare a vedere l’attracco della nave negli scali intermedi.

Stavolta è anche l’unico, a Corfù, dopo ci sarà il nostro arrivo, che vedremo da dentro per uscire, ad Igoumenitsa.

Le manovre minime, micrometriche, con il rombo del motore che va avanti e indietro. Muovere un gigante come questo non è uno scherzo. Ho visto mille volte srotolare gomene giganti che sembra non possano essere manovrate da un uomo normale.

Ed eccolo, il sole che esce dalle montagne, dopo aver colorato il cielo della mattina, con i cavalli di Aurora che si alzano in volo!

Poi la nave riprende il suo cammino, costeggiando le immancabili navi da crociera ormeggiate al molo vicino.

Sfila la città vecchia di Corfù, con il castello e il centro con la struttura urbana veneziana, che quando ci cammini dentro sembra veramente di essere nella città della laguna.

Passato il promontorio la nave punta di nuovo sul mare aperto, costeggiando le terre dell’Ellade. Il sole ci accompagna e comincia a scaldare l’aria riflettendo il suo argento sul mare calmo.


Il porto di Bari

Era tanto che non viaggiavo in nave. L’ultimo viaggio, nel 2019 a Creta era stato di aereo più auto a noleggio, on the road sulla stessa isola, quasi una regione a sé.

Campi di grano e pale eoliche, l’Irpinia

Questa volta on the road dall’Italia, visto che Lefkada è vicina e raggiungibile facilmente in auto. Nel viaggio verso Bari siamo passati nuovamente (come la settimana precedente) a Lacedonia e tutto l’altopiano irpino, che si fonde con la murgia pugliese, passando dall’oro dei campi di grano e i filari delle viti (aglianico e chissà quale altro buon vino), alle distese di ulivi a perdita d’occhio, ancora oro, stavolta liquido nel sapore forte dell’olio.

Sullo sfondo il mare, unica separazione dalla terra greca, altrimenti unita in un unico mondo.

All’arrivo in Grecia, dopo una notte con poco sonno, sembrava di stare dietro la paratia di una nave da sbarco, con il portellone che si apre da un momento all’altro e devi essere pronto a scattare ed andare, investito dal fuoco nemico!

Ero lì pronto a fare REC ed immortalare il momento … invece ad un certo punto ci hanno fatto fare marcia indietro ed uscire dal piano di sotto.

Sarà per la prossima volta!

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